Ritiro dedicato GSE: tutto quello che ti serve sapere

31 Luglio 2024

Ritiro dedicato GSE: tutto quello che ti serve sapere

Una parte importante del mondo del fotovoltaico ruota attorno al pagamento dell’energia prodotta dai pannelli. A trattare questo tipo di tematiche è il GSE (gestore dei servizi energetici), l’ente che si occupa della promozione e dello sviluppo delle fonti rinnovabili, nonché dell’efficienza energetica, oltre che – appunto – dei pagamenti destinati ai produttori di energia.

Tra le modalità di remunerazione troviamo il Ritiro dedicato (o RID) che ha alcune differenze importanti con l’altra metodologia di calcolo del corrispettivo: lo Scambio sul Posto (o SSP); se hai bisogno di più informazioni sullo Scambio sul Posto puoi trovare un articolo di approfondimento sul nostro blog, che spiega nel dettaglio tutto ciò che ti serve sapere, come produttore di energia, riguardo a questa modalità di retribuzione.

Cosa significa "Ritiro Dedicato"

Esistono diverse modalità per vendere l’energia prodotta dal tuo impianto che immetti in rete.

In questo caso, il RID prevede una modalità semplificata rispetto a quella vista per lo SSP.

Al contrario di altre procedure, in questo caso al momento del calcolo del corrispettivo si considerano solamente i kWh immessi in rete, senza badare a quelli prelevati.

È un calcolo più lineare rispetto ad altri: se immetti 100 kWh in rete puoi prelevarne qualsiasi quantità nello stesso periodo, senza che il tuo pagamento si modifichi.

Il GSE ti corrisponderà infatti un determinato prezzo per ogni kWh che produci ed invii alla rete pubblica.

Questa somma di denaro, che riceverai in determinati periodi dell’anno, si va ovviamente a sommare ad ogni forma di incentivo che prevede una retribuzione, a meno che in questa stessa retribuzione non sia compreso anche il pagamento dell’energia immessa in rete.

Se non rientri nel Ritiro Dedicato ma vuoi capire se puoi farne parte, vediamo insieme quali sono i requisiti per farlo.

I requisiti del GSE per il Ritiro Dedicato

Non tutti i produttori di energia possono rientrare nel RID, infatti così come abbiamo visto per lo SSP ci sono dei criteri per capire se puoi sfruttare questo meccanismo.

Nonostante la maggior parte degli impianti rientri nelle condizioni minime, ci sono alcune situazioni a cui dovresti fare particolare attenzione. 

Un primo criterio importante è che il RID non è limitato esclusivamente a chi ha un impianto fotovoltaico: possono accedere anche proprietari di impianti produttori di energia non rinnovabile.

  1. Innanzitutto la potenza deve essere inferiore a 10 MW sia per impianti alimentati da fonti rinnovabili che non rinnovabili, compresa la produzione imputabile o non imputabile delle centrali ibride.
  2. Non ci sono limiti di potenza, invece, per impianti alimentati dalle seguenti fonti rinnovabili: eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice e idraulica, quest’ultima solo ad acqua fluente.
  3. Nel caso in cui gli impianti siano alimentati da fonti rinnovabili diverse da quelle al punto 2, la potenza deve essere uguale o superiore a 10 MW.

Importantissimi – e dovresti controllare bene se il tuo impianto ricade in una di queste situazioni – sono i criteri legati all’incentivazione dell’impianto fotovoltaico.

In Italia abbiamo avuto cinque Conti Energia, ovvero ondate di incentivi che non solo rendevano più conveniente installare un impianto, ma premiavano anche la produzione pura. Nello specifico:

  • Gli impianti che sono stati incentivati dal 5° Conto Energia non possono accedere al Ritiro Dedicato.
  • Gli impianti che sono stati incentivati dal 4° Conto Energia non possono accedere al Ritiro Dedicato se è prevista una Tariffa Omnicomprensiva, che include appunto l’incentivazione dell’impianto ed un premio per la produzione. 
  • Non possono accedere al Ritiro Dedicato neanche gli impianti alimentati a fonti rinnovabili (non fotovoltaici) incentivati dal D.M. 18 Dicembre 2008, dal D.M. 06 Luglio 2012 e dal D.M. 23 Giugno 2016.
  • Ovviamente, come ultimo criterio, se vuoi accedere al Ritiro Dedicato non puoi sfruttare anche lo Scambio sul Posto.

Una volta stabilito che rientri nei requisiti minimi, per accedere al RID puoi fare domanda al GSE indirettamente, rivolgendoti al tuo gestore dei servizi.

Per la procedura completa ti rimando al sito ufficiale del GSE.

Guida al calcolo della rata GSE per il Ritiro Dedicato

Il pagamento del RID è molto semplificato rispetto a quello previsto per lo Scambio sul Posto.

Tutto dipende dal tipo di impianto che possiedi e da un paio di fattori, ovvero il PMG ed il PO.

Il primo è il Prezzo Minimo Garantito, ovvero un prezzo scelto a tavolino ogni anno dall’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico, diviso per tipo di impianto e scaglione di energia.

Il secondo è il Prezzo zonale Orario, ovvero un prezzo che si stabilisce automaticamente nel mercato in base a due fattori principali: la zona di produzione dell’energia e l’ora in cui questa viene immessa in rete. Nell’immagine qua sotto puoi vedere le fasce orarie definite.

La differenza sostanziale tra questi due prezzi è la stabilità: se da un lato il PMG è più stabile e sai di anno in anno quanto ti spetta in base alla tua produzione, il PO ti permette di guadagnare di più in base alla produzione generale, ma è anche molto più variabile.

Il punto è che comunque non sempre puoi scegliere tra i due prezzi, ma abbiamo anche qui dei requisiti minimi, perché puoi optare per il PMG se hai un impianto:

  • a fonte rinnovabile, non incentivato, di potenza fino a 1 MW
  • fotovoltaico, incentivato, di potenza fino a 100 kW
  • idroelettrico, incentivato, di potenza efficiente fino a 500 kW

Puoi scegliere solo il PO, invece, in tutti gli altri casi, ovvero se hai un impianto: 

  • a fonte rinnovabile, incentivato, di potenza fino a 1 MW (esclusi i casi di cui sopra);
  • a fonte rinnovabile, incentivato e non, di potenza superiore a 1 MW.

Comunque sia, chi sceglie il Prezzo Minimo Garantito può anche sfruttare il Prezzo zonale Orario nel caso in cui il conguaglio annuale risulti positivo. 

Quando arriva la rata del RID (e un piccolo accorgimento)

Ci sono dei periodi ben definiti nei quali possono arrivare le rate del GSE e variano in base al contratto che hai stipulato.

Nel caso del RID, ogni mese dovrebbe essere pubblicato il corrispettivo relativo al mese precedente, nello specifico entro il giorno 25.

Attenzione però: il bonifico non è automatico come nel caso di SSP e Conto Energia, ma la pubblicazione sul portale del GSE viene accompagnata dalla proposta di fattura, che sarà tua responsabilità compilare.

Proprio per la natura del pagamento, i soldi che ricevi dal GSE valgono come un vero e proprio reddito.

Per questo devi assicurarti che vengano inseriti nella dichiarazione dei redditi che fai annualmente.

E se il GSE non paga?

Niccolò e Davide di ND Consulting di fronte ad un impianto appena installato

Se non ti pagano potrebbe essere un problema da risolvere

Il fatto che il GSE non pubblichi i tuoi corrispettivi potrebbe significare che il tuo impianto ha un problema.

A volte dei nostri clienti hanno notato l'interruzione della produzione del loro impianto dopo mesi interi.

Invece di perdere tempo - e soldi - controlla subito se il tuo impianto ha qualcosa che non va.